Il Centro Italiano Femminile e l’Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi in collaborazione con la Biblioteca rionale Fabio Saffi di Trieste organizzano, con il patrocinio dell’AIB Associazione Italiana Biblioteche – Sezione FVG, un incontro dal titolo Leggiamo Prešeren, dedicato alla lettura e al commento della poesia di France Prešeren, il massimo poeta sloveno, nella mirabile traduzione in italiano di Miran Košuta.
L’incontro avrà luogo venerdì 26 febbraio alle 17.30 sulla piattaforma Zoom.
Gli interessati a ricevere il link per connetersi a Zoom sono invitati a scrivere una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: ciftrieste@gmail.com
Il traduttore Miran Košuta, titolare della Cattedra di Lingua e letteratura slovena presso l’Università degli Studi di Trieste, scrittore, saggista e musicista, riesce a rendere, nella sua pregevole opera di traduzione delle poesie di Prešeren, il suono, la ritmicità e la melodia unitamente al significato, rispettando, ad esempio, del Sonetni venec – Serto di sonetti l’acrostico Primicovi Jul’ji – A Giulia Primitz, un aspetto stilistico estremamente impegnativo.
Miran Košuta interverrà in lingua italiana sul tema France Prešeren, padre della letteratura slovena moderna. Durante l’incontro verranno lette alcune poesie in italiano e in sloveno.
L’incontro sarà anche l’occasione per ricordare e valorizzare gli altri traduttori che si sono impegnati a tradurre in italiano Prešeren, tra i quali Francesco Husu e Giorgio Depangher.
L’opera di Prešeren, poeta romantico vissuto nella prima metà dell’Ottocento, va posta al livello delle produzioni poetiche europee più evolute. Prešeren padroneggiò i più vasti orizzonti della cultura spirituale e letteraria europea dell’epoca. Su una base cosmopolita pose le fondamenta della nuova letteratura slovena. Le sue poesie sono un’opera importante dal punto di vista poetico e nazionale, la fondazione di una poesia ed al tempo stesso un grande passo in avanti verso la costruzione dell’identità nazionale del popolo sloveno.
L’iniziativa viene condivisa dalle Biblioteche civiche di Trieste, dalla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, dalla Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste, dalla Biblioteca del Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia Livio Paladin.