Il nuovo manoscritto veglioto della Biblioteca Civica di Trieste

È uscito sull’ultimo numero di “Zeitschrift für romanische Philologie” (Zrp) – una delle più prestigiose riviste di linguistica e filologia romanza, pubblicata dalla casa editrice berlinese Degruyter – l’articolo scritto a quattro mani da Nina Spicijarić Paškvan, PhD presso l’Istituto per le scienze storiche e sociali dell’Accademia croata delle Scienze e delle Arti | Hrvatska akademija znanosti i umjetnosti e Kristjan Šinkec, dottorando del Dipartimento di lingue e letterature romanze Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Lubiana dedicato al ritrovato manoscritto sul dialetto dell’isola di Veglia – l’odierna Krk in Croazia – rinvenuto tra i documenti dell’Archivio Diplomatico di Trieste.

L’antico veglioto è una lingua romanza, considerata il ramo settentrionale del dalmatico, il cui ramo meridionale è rappresentato dal dialetto raguseo.

Nel 2019 è stato scoperto per caso in Biblioteca Hortis il manoscritto intitolato Vestigia di un dialetto antico parlato nella città di Veglia di Marcantonio Impastari (1840-1918).

Composto tra il 1892 e il 1897, lo studio di Impastari consiste di materiale linguistico già noto, pubblicato dal linguista rovignese Antonio Ive nel suo lavoro L’antico dialetto di Veglia (1886). Ma il documento contiene anche materiale nuovo, oltre a un elenco curato da Impastari di presunti vegliotismi derivati dal dialetto veneto dell’isola.

Impastari riprende, dunque, lo studio di Ive ma include forme vegliote non ancora attestate: l’articolo di Nina Spicijarić Paškvan e Kristjan Šinkec fornisce, assieme all’edizione critica del manoscritto, un’analisi del metodo di elaborazione delle fonti adottato dal finora quasi ignoto studioso.

Dalla pagina web della rivista è possibile accedere alla trascrizione del manoscritto della Hortis e ad una ricchissima bibliografia sulla lingua dell’isola di Veglia, che si deve in gran parte al lavoro di ricerca delle fonti vegliote primarie della Biblioteca Civica condotto da Gabriella Norio.

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